Gianni Castaldi e la magia del reale
- Zaira Daniele
- 1 lug 2015
- Tempo di lettura: 2 min

Gianni Castaldi, noto artista, fondano di adozione, si distingue tra i talenti artistici del nostro territorio e la sua opera entra a buon diritto a far parte del nostro patrimonio storico-artistico. A un anno dalla sua scomparsa, gli è stata dedicata una retrospettiva presso il Castello Caetani di Fondi, per mantenerne viva la memoria di uomo e di artista, un artista solitario, trasparente, generoso e schivo, buono d’animo e molto apprezzato per le sue qualità pittoriche da nomi illustri del settore. Tra le sue opere pubbliche, possiamo ammirare il Crocifisso ligneo nella chiesa di San Paolo a Fondi. Molte sue opere sono presenti in collezioni private di appassionati e collezionisti d’arte. La pittura di Gianni Castaldi è fatta di immagini intimistiche e quotidiane venate di quella malinconia che è propria dell’animo sensibile dell’artista, immagini sospese nel tempo, realistiche, ma allo stesso tempo magiche, immerse in atmosfere rarefatte, dove il fondo diventa tutt’uno con il soggetto, come nei dipinti di Van Gogh, ad esprimere l’unica emozione dell’artista che arriva diritta al cuore di chi osserva. Castaldi, mai pago di se stesso, ritorna più volte sulle immagini con il colore steso a tocchi insistenti ma delicati, ove la cromaticità materica propriamente espressionista diventa evanescente dissolvendosi nella forma realistica, stendendo sulla tela veli di magia…: vi senti l’eco del Realismo magico di altri tempi, che è proprio della Scuola Romana, di un Mafai degli anni ‘30-‘40, o per restare nei confini territoriali di un Domenico Purificato. La tavolozza di Gianni Castaldi è fatta di colori smorzati, sussurrati, che, più che imporsi prepotentemente negli occhi dell’osservatore, penetrano dolcemente in punta di piedi senza fare chiasso, timidamente nell’animo, e lo conquistano, restandovi per sempre. Le sue immagini prese dalla vita di tutti i giorni vengono quasi astratte dalla realtà per essere elevate a sogno, in un mondo senza tempo, incantato e che incanta… Esse, come mosse e sfocate da un vento misterioso, sprigionano una dolce musica e sembra che danzino con i colori: la pittura si fa poesia! Sono donne intende alle faccende domestiche, colte nella loro intimità, uomini del popolo, clown, che escono tremule e timide dal quadro per testimoniare la loro umile e dignitosa esistenza a instaurare un dialogo segreto e intimo con lo spettatore, che viene, come per effetto di un sortilegio, rapito dalla realtà contingente per entrare nel loro mondo, nel mondo poetico della pittura di Gianni Castaldi, che ci parla, senza imporsi, di valori sani, i valori dell’uomo che oggi la società materialista ha dimenticato. Vedere una mostra di Gianni Castaldi è un privilegio. La sua opera è ormai un pezzo di storia della nostra terra e del suo patrimonio di arte e di valori di cui è stata portatrice, un esempio di umanità e di onestà intellettuale che Gianni, scevro da ogni compromesso, aveva. La sua seconda retrospettiva tenutasi invece due anni fa a Villa di Briano,è un omaggio vero alla Madonna, l’omaggio di un artista e di uomo dal cuore limpido che faceva dell’arte la sua vita… e al tempo stesso è un omaggio che noi abbiamo voluto fargli, per mantenere vivo nei nostri cuori il suo ricordo attraverso la sua bella pittura.
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