Giuseppe Supino e l’omaggio a Purificato
- Zaira Daniele
- 12 ott 2015
- Tempo di lettura: 3 min

Con una personale intitolata “Omaggio al Maestro Domenico Purificato” nel chiostro di S. Domenico a Fondi cinque anni fa l’artista formiano, il prof. Giuseppe Supino, allievo affezionato del Maestro fondano Domenico Purificato, volle fare un omaggio alla memoria del Maestro nella ricorrenza del venticinquesimo anniversario della scomparsa. L’artista affermò: “Ho sempre sentito il bisogno di offrire il mio personale omaggio al Maestro Domenico Purificato, per averne introiettato, fin dai primi contatti, il senso delle sue scelte artistiche, anche per la sintonia della comune sensibilità verso la terra aurunca. Con questa mostra-omaggio ho inteso focalizzare l’attenzione su alcuni aspetti essenziali della lezione del Maestro, con particolare riferimento alle scelte stilistiche del realismo e del figurativismo, a quelle tematiche del mondo contadino e del rapporto uomo-natura, fino a quelle compositive e d’ambiente. Ho voluto pertanto che la presenza del Maestro in queste opere si cogliesse nei continui rinvii alla sua pittura, senza mai indugiare nella citazione, ma piuttosto per sentire io stesso la sua guida silenziosa e amorevole nel trattare la sua materia col mio linguaggio espressivo….Nascono così opere in cui la composizione trova il suo substrato portante nel disegno, che sublima le sue funzioni descrittive nell’esaltazione delle dimensioni figurative, dei rapporti plastici e luministici. Si creano così, non certo situazioni, ritmi convulsi, clamori, ma al contrario atmosfere sommesse, pacate, silenziose. Ne risulta così un realismo equilibrato e armonico, in cui dominano il dialogo e l’incontro dell’uomo con la natura, favorendo una partecipazione “estetica” di profonda sensibilità di cuore e di mente. E’ bello, infatti, immergersi negli spazi aerei dei silenti voli dei gabbiani, dal morbido piumaggio, lasciarsi andare all’eternità sospesa delle nature morte, farsi sorprendere dalle figure femminili e maschili raccolte in morbidi panneggi vitalizzati dalla luce e pregnanti di personalità nei dignitosi atteggiamenti, resi vibranti dalla tensione anatomica delle mani. La ricorrenza del 25° anniversario della scomparsa del Maestro Domenico Purificato mi ha ispirato un rinnovato slancio alla vita: la vitalità della sua opera supera intatta e potente nel tempo trascorso, mentre la lezione del Maestro resta immortale e rivitalizzata nei cuori di chi l’ha ascoltata e nell’opera di chi ne ha tratto nuovi fiori e frutti. E’ con questi sentimenti dell’affetto umano e della gratitudine dell’allievo, che sono qui oggi, a rendere omaggio con il mio lavoro, alla figura storica ed artistica di Domenico Purificato, il fondano che ha segnato l’arte contemporanea”. Le parole di Giuseppe Supino e le sue opere così vicine alla poetica di Purificato ritornino oggi attuali e con forza a ricordare efficacemente il Maestro Purificato, figlio illustre della nostra terra, nel centenario della sua nascita, e ad alcuni mesi dalla scomparsa della moglie Etta Purificato, sua compagna di vita e di Arte. Nelle opere dell’ Omaggio a Purificato, Giuseppe Supino, attraverso il suo linguaggio espressivo, ha saputo far rivivere l’humus della pittura purificatiana, con le sue atmosfere incantate e soffuse, in cui i contadini ciociari e aurunchi si fondono liricamente con il paesaggio. Tutta l’opera del Maestro Giuseppe Supino, che è da annoverare tra gli artisti più rappresentativi del nostro territorio, già passato alla storia a mio avviso, è permeata da quel “realismo magico” dalle tinte calde e delicate fatto di silenzi melodici e di poesia, di ascendenza purificatiana, laddove l’artista formiano supera il maestro nell’estrema raffinatezza del tratto e del colore. Contemplare le opere di Giuseppe Supino è come lasciarsi rapire da un sortilegio volutamente preparato dall’artista, per farci un attimo dimenticare le bruttezze della società in cui viviamo, le falsità e i compromessi che oscurano l’animo umano, e condurci in un limbo rasserenante, che ci schiude le porte al paradiso. Quella luce calda e dirompente, che avvolge delicatamente le sue figure, cariche di dignità, assorte, bloccate in un attimo di eterno, trascende la materia e sembra alleggerire la loro marcata fisicità, trasportandole insieme allo spettatore, in una condivisione di spirito, come un canto lirico all’unisono, in mondi sovrumani e magici, ove regna l’armonia, la bellezza, la verità, al cospetto di Dio… Giuseppe Supino è una artista colto e raffinato, che spazia dall’olio alla china, alla tempera e ai pastelli, e che ci stupisce ogni volta per sua attività frenetica e prolifica…tutta la sua vita l’ha dedicata all’insegnamento, allo studio e all’Arte, che è da sempre stata il motore della sua esistenza.
Comments